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Tragedia di Corinaldo: la procura chiede un’altra proroga

Si tratta del secondo filone di indagini, quello riferito alla parte più amministrativa

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Centro Commerciale Il Maestrale - Senigallia - Ancona - Marche
Discoteca Lanterna Azzurra a Corinaldo

La Procura ha chiesto una nuova proroga per chiudere definitivamente il cerchio sulle responsabilità sulla tragedia della Lanterna Azzurra, che la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 costò la vita di cinque minorenni e una mamma di 39 anni.

Le vittime rimasero schiacciate dalla calca generata dallo spargimento all’interno del locale di spray al peperoncino come diversivo per rubare monili d’oro.

L’inchiesta si divise in due fascicoli, uno sulla banda dello spray per la quale è già stato chiesto il giudizio immediato ed uno relativo alla parte più amministrativa, rivolto ai permessi e licenze concesse al locale per fare pubblico spettacolo. Proprio su questo secondo filone il pm Paolo Gubinelli ha chiesto al gip Carlo Masini ancora tempo.

Tra i 17 indagati, ancora tutti a piede libero, ci sono i proprietari dell’immobile, i gestori della discoteca attraverso la Magic Srl, un dj, un addetto alla sicurezza, la commissione comunale di vigilanza di Corinaldo presieduta dal sindaco Matteo Principi e due ingegneri.

I reati vanno dalla cooperazione in omicidio colposo plurimo e lesioni anche gravi, a carico di 197 persone (tutte quelle rimaste ferite in discoteca), a disastro colposo aggravato. Per i membri della commissione e il sindaco c’è anche l’ipotesi di falso ideologico in atto pubblico.

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