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Un “miracolo” dietro la curva: Corinaldo, 29 maggio 1949.

Un'edicola della Madonna della Speranza ricorda quella vicenda

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Ottica Casagrande Lorella - Ottica a Senigallia
Ex voto restaurato

Nel 1949 una corriera piena di persone dirette a Senigallia parte da Porta Nuova, a Corinaldo, ma dopo pochi metri perde il controllo.

In quei giorni di primavera Bruno Calcatelli, insieme ad altri bambini giocava alla guerra; quelli del Terreno contro la Piazza, Borgo di Sotto contro quelli di sopra. Nelle orecchie ancora i boati della guerra vera di pochi anni prima.
La corriera, di quelle senza muso, con il motore incassato vicino al guidatore, dall’inconfondibile olezzo di gasolio, comincia a sbandare, quel bambino è lì dentro, viene catapultato in avanti insieme agli altri.

Pochi anni dopo comincia la grande migrazione interna, Bruno, insieme a numerosi compaesani parte dal borgo rurale corinaldese diretto verso le città del nord. Si ritrovano a cena tra conterranei a Milano: chi era partito per lavorare, chi per studiare.

La corriera sbanda pericolosamente all’altezza della curva del torrione, i freni non funzionano, il mezzo pieno di gente accelera e sta per rovesciarsi; “Berdàn”, al volante, fa il possibile per governare una situazione quasi disperata.

A Milano tante possibilità di lavoro, Bruno trova un buon impiego nel settore delle telecomunicazioni, ma negli anni Settanta arriva il terrorismo: bombe diverse da quelle del ’44, ma lo stesso cupo boato, con morti e feriti nelle piazze.
La corriera arriva in fondo alla discesa, c’è una curva a destra, di fronte c’è il muro di una casa, il veicolo va dritto a tutta velocità, lo schianto sembra inevitabile, ma all’improvviso si raddrizza e, lungo la Murata, si ferma. Le persone cominciano a parlare di una grazia ricevuta dalla Madonna della Speranza, patrona della diocesi di Senigallia, le cui celebrazioni erano la meta del viaggio. Come ex voto venne costruita una nicchia che accoglie una sua immagine proprio sul muro di quella casa ,oggi acquistata e ristrutturata da Tiziana Minelli, che ha pensato di conservare e restaurare la piccola edicola della Madonna della Speranza, presenza silenziosa a fianco del traffico quotidiano, segno discreto della memoria di un territorio che continua ad accudire i suoi emblemi.

Pochi mesi fa Bruno Calcatelli è tornato a Corinaldo, anche se un po’ Milano gli manca “ho dato tanto e ho ricevuto tanto da quella città”. E’ venuto in Memoteca per condividere queste storie: una vita fatta di partenze e ritorni, una mattinata che poteva trasformarsi in tragedia, invece a volte accadono cose che la logica non riesce a spiegare.
Per fortuna.

Massimo Bellucci.

Redazione Valmisa
Pubblicato Martedì 17 dicembre, 2019 
alle ore 10:09
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