Arcevia, attivato un corso gratuito di lingua italiana
L’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Arcevia, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Arcevia, Montecarotto, Serra dè Conti, ha organizzato un corso di lingua italiana per tutti coloro che vivono in Arcevia e desiderano avere la migliore integrazione con la nostra comunità, anche attraverso il migliore apprendimento della nostra lingua e cultura.
Le “lezioni” afferma l’assessore alle politiche sociali Patrizia Bevilacqua” intendono offrire un contatto con la lingua, soprattutto per scopi pratici, attraverso esercizi orali e scritti finalizzati alla facilitazione della comunicazione quotidiana. I partecipanti saranno divisi in base al loro livello di conoscenza della lingua italiana e le lezioni saranno organizzate secondo le necessità dei corsisti stessi. La partecipazione al corso è gratuita”.
“Le modalità organizzative” dichiara il Responsabile dell’ufficio Roberto Verdini” sono le seguenti, le lezioni si svolgeranno presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Arcevia “ F. Palazzi” in Piazza Crocioni nei giorni di Martedì e Giovedì con tre insegnanti a disposizione del corso che si articolerà in 20 lezioni della durata di 1ora e 30 minuti ciascuna, con inizio il giorno 31 marzo alle ore 18.30.
I corsisti avranno a disposizione dispense e/o testi didattici necessari, l’orario delle lezioni, successive alla prima, sarà stabilito in base alla scelta dei corsisti stessi. Le iscrizioni si ricevono dal 16 marzo presso l’Ufficio Anagrafe, C. Mazzini 67, Tel. 0731 9899211, dal lunedì al sabato nei normali orari di apertura dell’Ufficio, al quale ci si potrà rivolgere per ogni informazione utile. L’iscrizione è comunque aperta fino al giorno di inizio presentandosi alla prima lezione”.
“Abbiamo ritenuto importante, organizzare questo corso” dichiara il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori” perché crediamo nell’integrazione, nella solidarietà e nella fratellanza tra gli uomini, indipendentemente dalle convinzioni religiose e politiche. Dobbiamo essere capaci di aprirci agli uomini ed alle donne che vengono da lontano, la nostra anima prima delle nostre fabbriche e delle nostre città. Solo così i lavoratori e gli imprenditori stranieri potranno rappresentare veramente una nuova risorsa per lo sviluppo del territorio”.
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