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Nell’ex-ospedale di Ostra espone Massimo Renzi con la sua mostra “Stendhal”

Un lavoro inedito del fotografo senigalliese visitabile nell'ambito della Primavera Fotografica Ostra 2019

Marcheinfesta.it
Stendhal: mostra fotografica di Massimo Renzi

Si è inaugurata lo scorso sabato 18 maggio nell’ambito della rassegna Primavera Fotografica Ostra, e proseguirà anche nell’ultimo weekend di maggio, la mostra del fotografo senigalliese Massimo Renzi, dal titolo “Stendhal”, allestita nei suggestivi locali dell’ex-ospedale: uno stabile dismesso ormai da decenni e recuperato ad uso di contenitore di eventi artistici.

In questo suo lavoro inedito, che si avvale di un allestimento di tipo installativo, Massimo Renzi rappresenta i luoghi dell’arte come strutture evocative capaci di integrarsi alle opere contenute e dar vita insieme ad esse a dinamiche percettive coinvolgenti e sconvolgenti.

Stendhal: mostra fotografica di Massimo RenziStendhal: mostra fotografica di Massimo RenziStendhal: mostra fotografica di Massimo Renzi

Nel suo scritto di presentazione egli afferma: “…La coscienza dell’atto fruitivo è un percorso personale in continuo divenire; può spaziare indefinitamente senza elevarsi da uno strato estetico superficiale, o mutare nel tempo in un’esperienza permeante e totalizzante, fino a trascendere il significato attribuito all’opera o la stessa intenzionalità dell’artista… In questi scatti (…) non intendo celebrare la solennità dei luoghi o la meraviglia delle opere che, come molti, ho avuto modo di ammirare. Nel condividere queste mie visioni intendo rendere testimonianza di una possibilità, quella di considerare e vivere l’arte da una prospettiva certamente meno accademica ma non per questo errata o irriverente.”

Stendhal: mostra fotografica di Massimo Renzi - locandinaGli orari di apertura per visitare la mostra:
sabato 25 maggio ore 16.30-19.30
domenica 26 maggio ore 10.00-12.30 16.30-19.30

Massimo Renzi nasce a Senigallia (1966), dove risiede e lavora come informatico. Si avvicina alla fotografia in età giovanissima, percorrendo l’iter formativo proposto dai vari gruppi fotografici presenti in una città (Senigallia) dove la fotografia è fortemente radicata nel tessuto sociale e culturale.

Nel 1995 entra a far parte dello storico gruppo “Centro Studi Marche”, poi divenuto “I Fotografi del Manifesto”, che annovera tra le sue fila maestri indiscussi quali Mario Giacomelli, Enzo Carli, Ferruccio Ferroni, Gianni Berengo Gardin, oltre ad altri grandi fotografi come Giorgio Cutini, Luigi Erba, Aristide Salvalai, Francesco Sartini, Paolo Mengucci, Sofio Valenti, cui si aggiungeranno poi Marco Melchiorri e Loriano Brunetti.

Il periodo è quello in cui il gruppo sta elaborando le matrici teoriche del “Manifesto”, e il clima è caratterizzato da una palpabile ed elettrizzante tensione culturale.
Massimo Renzi ne rimane affascinato ed inizia ad apprendere significati nuovi e inaspettati del fare fotografia, e col tempo diviene uno degli esponenti del gruppo più attivi nella ricerca e nelle proposte, con una particolare attenzione critica al linguaggio visivo.

Nel corso degli anni ha elaborato una propria poetica e un’analisi critica, spesso nella direzione di una fotografia che prospetta provocazioni linguistiche e sconfinamenti concettuali.
Le sue foto e i suoi interventi critici sono pubblicati in numerosi volumi fotografici.

Nel 2013 è vincitore, con il gruppo de “I Fotografi del Manifesto”, del Premio Gentile da Fabriano.

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