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Sicurezza scuole di Ostra Vetere: “i cittadini hanno diritto di sapere”

Giuseppina Codias, consigliere comunale: "due su tre non hanno certificazione antisismica"

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Edifici scolastici di Ostra Vetere, due su tre non hanno la certificazione antisismica.

In data 1 ottobre 2018 ho presentato due distinte interrogazione al Sindaco del Comune di Ostra Vetere per chiedere, dunque capire, quale fosse il grado di sicurezza in caso di evento sismico dei plessi scolastici “L.Lombardi” sede della scuola dell’Infanzia e “A. Api” sede della scuola Primaria.

L’esigenza di chiarezza scaturisce, per quanto riguarda la scuola “Angelo Api”, dalla lettura di un articolo di stampa nazionale “La Verità” che in data 11 settembre scorso riportava la notizia secondo la quale suddetta scuola manchi delle dovute e necessarie verifiche di vulnerabilità sismica che ai sensi dell’articolo 20-bis, comma 4, del Decreto Legge n. 8/2017 andavano fatte entro il 31 agosto 2018, come per ogni altro immobile adibito ad uso scolastico situato nelle zone a rischio sismico classificate 1 e 2, con priorità per quelli situati nelle quattro regioni del centro-Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016 e del 26 e 30 ottobre 2016.

Per quanto concerne invece la scuola Primaria “Angelo Api”, la necessità di interrogare chi di dovere per sapere e conoscere, nasce da una mancata e doverosa informazione su quanto è emerso dalle verifiche di vulnerabilità sismica e dall’individuazione dell’indice di rischio sismico, garantite dall’Amministrazione precedente come risposta all’interrogazione scritta presentata dall’allora Consigliere comunale Luca Marini in data 20/04/2018.

Non dimentichiamo per l’appunto che il Comune di Ostra Vetere si trova nella cosiddetta “Zona sismica 2” ovvero in una zona in cui la probabilità che si verifichi un terremoto è medio-alta. Appare dunque, di tutta evidenza, la necessità di sottoporre gli immobili ad uso scolastico a verifiche che attestino il comportamento di suddette strutture in caso di terremoto e ne stabiliscano un indice di rischio.

E’ in tal senso che lo Stato centrale si sta muovendo, intensificando gli investimenti per costruire, adeguare e migliorare le strutture scolastiche italiane, stanziando contributi non solo finalizzati alla verifica di vulnerabilità sismica ma anche alla progettazione di interventi di adeguamento antisismico che si dovessero rendere necessari a seguito delle predette verifiche cui poter accedere senza gravare sulle casse comunali, dunque sul bilancio comunale. La risposta che ci ha dato il Sindaco alle due interrogazioni è stata piuttosto preoccupante.

Due scuole su tre non hanno il certificato di idoneità. Ancora si deve incaricare un tecnico per la verifica di vulnerabilità sismica dei due edifici scolastici per poi, in un secondo momento, reperire i mezzi finanziari da bilancio comunale. Dunque, quanto tempo ancora dovremmo aspettare per sapere se le scuole dove mandiamo i nostri figli sono sicure?

I cittadini hanno diritto oggi, non domani, di sapere se una scuola è sicura. Devono pretendere: informazioni, chiarezza e certezze per decidere se mandare i propri figli altrove. Su quanto sopra rilevato non si può indugiare. Occorre agire e muoversi subito. Il Sindaco e la Giunta devono tempestivamente accertarsi che i nostri ragazzi frequentino scuole sicure; demandare ai competenti Uffici e Servizi dell’Ente oltre a tutte le verifiche del caso previste dalla legge, il test di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e le indagini geologiche dei terreni su cui insistono tali plessi perché, come afferma la Cassazione a supporto delle motivazione delle sei condanne relative ai fatti che hanno portato al crollo del tetto del liceo Darwin di Rivoli e alla morte del giovane studente Vito Scafidi…“Se le scuole non offrono un adeguato livello di sicurezza per l’incolumità degli allievi e del personale che ci lavora vanno chiuse”.

Da

Giuseppina Codias

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