La Filodrammatica di Barbara in scena con L’imbriago
Grande pomeriggio di prosa e spettacolo a Barbara. La filodrammatica paesana è riuscita in poco tempo a mettere in scena una famosa commedia dialettale di P. Giangiacomi: L’imbriago. Una commedia spassosa e divertente basata sul personaggio di Zebibo Paccalossi noto “rubagalline” ed estimatore del “nettare degli Dei” ossia il vino!
“Me so stizzato co n’amigo mio perché se chiamava Bevilacqua… Ma te voi chiamàBeilavigna!”. Battute come questa caratterizzano il personaggio di Paccalossi che, nel primo ventennio del 1900, si poteva ancora permettere di andare all’osteria “che fa credito!”.
Durante il primo atto si assiste quasi ad un monologo del protagonista che si presenta al pubblico scappando dall’oste che lo rincorre perché non gli aveva pagato e con un fiasco di vino in mano.
Il secondo atto invece lo vede imputato per dei capi d’accusa tra cui furto di una gallina, schiamazzi notturni ecc…E con un avvocato difensore non troppo persuasivo!
Intorno a Zebibo Paccalossi ruotano personaggi come: il Brigadiere della regia Guardia, il Mondezzaio, il Pizzardone, il Pretore, l’avvocato difensore, il testimonio e caratteristici “passanti” ai quali chiede denaro per un “mezzo litro de vì” tra gag, malintesi e doppi sensi.
Il regista Mario Tinti è riuscito con la sua bravura a tirare fuori il meglio dai giovani adolescenti protagonisti della commedia molti dei quali hanno provato, per la prima volta, l’emozione del palcoscenico.
Federico Fortunati è stato un bravissimo “imbriago che cammina a onde”.
Prima dell’inizio della commedia “L’imbriago” la Filodrammatica di Barbara ha pensato bene di deliziare il pubblico con “la lezione di lingua” tratto dal “Borghese Gentiluomo” di Molière. Sono stati quindici minuti davvero spassosi tra un borghese (Massimo Mancini) che aspira ad arrivare nelle alte sfere sociali e per raggiungere il suo scopo si circonda di illustri personalità della cultura come il Maestro di Filosofia (Fabrizio Arcangeli) che gli insegna la corretta dizione delle vocali e delle consonanti!
Oltre a Federico Fortunati, il terzo “imbriago” nella storia barbarese, hanno preso parte alla rappresentazione anche: Luigi Maria Serrani, Riccardo Pansa, Lorenzo Brunetti, Carlo Alberto Gregari Ferri, Filippo Pompili, Daniele Domenicali, Franco Fortunati, Mario Olivetti, Daniele Santini, Giovanni Pansa, Cristin Pasqualini, Francesco Fortunati, Luca Sgreccia e Lorenzo Franceschetti.
Aiuto regista e suggeritrici: Carla Bellagamba, Sofia Cingolani, Federica Tomassoni; costumi realizzati da Moira Torretti; allestimento scenico: Paolo Martinelli, Giacomo Pasqualini; tecnici luci, suono e immagini: Giacomo Rossini, Leonardo Rossini, Roberto Serrani; addobbi floreali: Loredana Massi.
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