Massimo Bello: “fanatismo intollerabile a Ostra Vetere la notte delle elezioni”
Il candidato sindaco, sconfitto domenica 10 giugno, si rivolge al ministro Salvini e al Prefetto D'Acunto
“Un episodio accaduto la notte del 10 giugno attorno al quale non si è alzata, considerandone la gravità oggettiva, neppure una minima considerazione non certo mediatica, ma istituzionale. Anzi, tutto è stato sottaciuto. Un episodio di fanatismo intollerabile, che segna il confine tra una concezione davvero democratica del confronto, ed un’altra apparente, che spesso si respira, malgrado tutto, nel territorio della nostra provincia.”
A pronunciare e a scrivere queste parole è Massimo Bello, Capogruppo consiliare di Lega-FdI-Autonomia per Ostra Vetere, a proposito di quanto accaduto la notte tra il 10 e l’11 giugno scorso al termine dello spoglio delle schede, che al riguardo ha interessato il Prefetto di Ancona Antonio d’Acunto e, per conoscenza, il Ministro degli Interni Matteo Salvini.
Di seguito il testo della comunicazione-segnalazione al Prefetto e, per conoscenza, anche al Ministro e allo stesso neoeletto Sindaco di Ostra Vetere.
A S.E. il Prefetto di Ancona
Dott. Antonio D’Acunto
Prefettura – U.T.G. di Ancona
e p.c.
Al Ministro degli Affari Interni
Sen. Matteo Salvini
ROMA
Al Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di Ostra Vetere
Ill.ma Eccellenza,
più volte, in questi giorni, mi sono interrogato sull’opportunità di scriverLe, per evitare ulteriori strumentalizzazioni sulla mia persona, come se quelle confezionate durante la campagna elettorale, a mio discapito, non fossero già state sufficienti. Ma questa, dicono, sia diventata la politica.
Alla fine della mia valutazione ho concluso che era opportuno che Lei conoscesse questo episodio accaduto la notte del 10 giugno attorno al quale non si è alzata, considerandone la gravità oggettiva, neppure una minima considerazione non certo mediatica, ma istituzionale. Anzi, tutto è stato sottaciuto.
Un episodio di fanatismo intollerabile, che segna il confine tra una concezione davvero democratica del confronto, ed un’altra apparente, che spesso si respira, malgrado tutto, nel territorio della nostra provincia.
In questa tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Ostra Vetere ero il Candidato Sindaco della “Lista Autonomia per Ostra Vetere”, dopo aver ricoperto proprio la carica di Primo Cittadino per due mandati, fino a 5 anni fa, nello stesso Comune. Durante la notte tra il 10 e l’11 giugno al termine dello spoglio, quando è trapelata la notizia ufficiosa dell’elezione di Rodolfo Pancotti alla carica di sindaco, un gruppo di suoi sostenitori, tra cui: candidati della “Lista Civica per Ostra Vetere”, consiglieri comunali appena eletti e il Sindaco appena eletto Rodolfo Pancotti, per un totale di circa 40 persone, si è assiepato davanti alla porta del mio Studio professionale, che è collocato a pochi passi dalla Residenza comunale.
La comitiva ha cominciato, in piena notte ed in pieno centro storico, ad inveire contro la mia persona con canti e urla da stadio, offensivi e manifestatamente provocatori a tal punto che era vivamente sconsigliabile uscire dall’edificio.
Io ho cercato di mantenere la calma nel mio gruppo, che era tutto con me per seguire lo spoglio dal mio studio.
Ho cercato di trattenere, riuscendoci, soprattutto i giovani che sarebbero voluti scendere, per un confronto, ma per tutelare tutti ho ritenuto di frenarli per evitare qualunque reazione. Eravamo chiusi “in gabbia” alla mercé di circa 40 fanatici, esaltati con in testa il Sindaco appena eletto.
Se fossimo scesi non posso prevedere cosa sarebbe potuto accadere; quindi, siamo rimasti bloccati per circa mezz’ora nel mio Studio.
E proprio per evitare che il grave episodio di intolleranza potesse degenerare in altro, ho deciso che nessuno avrebbe lasciato l’edificio fino a quando il ‘corteo della vittoria’ non si fosse disperso.
Faccio presente, altresì, che queste modalità di intolleranza e di aggressione verbale, di denigrazione e di arroganza, di offesa e di mancanza di rispetto, nei miei confronti e verso i candidati della mia “Lista Autonomia per Ostra Vetere”, di cui io ero, appunto, il candidato a sindaco, ha contraddistinto, tra l’altro, tutto il periodo della campagna elettorale.
Assistere ad un vero e proprio comportamento di isteria collettiva in un paese di poco più di tremila abitanti è stato estremamente pericoloso e ha manifestato una deriva di fanatismo molto rischiosa. Altrettanto frustrante è stato vedere un Sindaco appena eletto non impedire che tale condotta fosse manifestata in modo così esagitato nei riguardi dei propri avversari politici sconfitti e, quindi, facendo passare il messaggio, soprattutto nei più giovani, che le istituzioni si possono permettere questi comportamenti e che l’esercizio democratico del voto altro non è che la rivincita sui propri avversari.
Per concludere, Signor Prefetto, quanto accaduto ad Ostra Vetere è grave. Lo è, soprattutto, perché se la democrazia e la libertà rappresentano insieme un valore costituzionale, questo valore deve essere rispettato sempre e comunque. Non si può far finta di nulla e soprassedere. Le elezioni sono un privilegiato esercizio di democrazia, che altrove non esiste, e le regole, che ne disciplinano il suo funzionamento, ne rappresentano la parte più importante e vitale. Se in tutto questo, quelle regole di civile convivenza venissero infrante per dare sfogo alla parte più arretrata e violenta dell’essere umano, significherebbe che quelle regole non sono forti abbastanza per proteggere il valore costituzionale dell’emancipazione democratica e della libertà.
Mi spiace averLe tolto qualche minuto della Sua intensa giornata di lavoro e di impegni. Ma credo fosse importante informarLa e renderLa edotta dell’accaduto. La mia esperienza amministrativa e politica nelle Istituzioni nazionali e comunitarie da oltre vent’anni sia in qualità di sindaco che in quella di consigliere comunale e provinciale, mi suggeriscono di evitare qualsiasi rivendicazione personale, ma di fare riferimento alla più alta personalità rappresentativa delle istituzioni nel territorio, cioè Lei signor Prefetto.
Auspico un Suo intervento affinché il neoeletto Sindaco, in occasione della prima seduta del Consiglio comunale, mi porga delle scuse per quanto accaduto, non solo e non tanto perché questo possa rappresentare una condotta riparatoria, ma per valorizzare i ruoli istituzionali all’interno del Consiglio Comunale, per consegnargli il valore che meritano e per trasmettere ai giovani e meno giovani neoeletti consiglieri comunali, che siederanno per la prima volta in quel consesso, il valore assoluto delle Istituzioni, che da quel momento in poi andranno a rappresentare.
Un cordiale saluto.
Con stima.
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