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Bello: “Con la vittoria della sinistra, Ostra vetere è diventata una ‘colonia’ di Senigallia”

“Pronti a fare opposizione dopo campagna denigratoria nei nostri confronti”

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Massimo Bello

La competizione elettorale appena conclusa, non ha visto prevalere il confronto delle idee e dei programmi, ma solo l’intolleranza, la denigrazione, l’insulto e la menzogna da parte di chi, probabilmente, non ha avuto il coraggio, la coerenza e la forza di presentarsi ai cittadini con un vero programma di governo.

Tuttavia, le elezioni di domenica scorsa hanno decretato un solo vincitore (Rodolfo Pancotti). Ne prendo atto dal momento che lo straordinario meccanismo della legge elettorale, nei Comuni al di sotto dei quindicimila abitanti, preveda un unico turno, consentendo così l’elezione del candidato, che si veda attribuire anche un solo voto valido in più. Al nuovo Sindaco, l’onere, la responsabilità e l’onore di governare Ostra Vetere!

Detto questo, ritengo significativo fare qualche riflessione a voce alta per ristabilire, ove fosse possibile, la verità dei fatti e dei numeri.

La “ Lista Civica per Ostra Vetere”, ovvero quella costruita nel segno della continuità politico-amministrativa di Luca Memé e sostenuta, in particolare, dal PD ostravetrano e senigalliese, dal sindaco Maurizio Mangialardi e dall’Alto Dirigente del Comune costiero, nonché ideatore e fautore dell’Unione dei Comuni, Maurizio Mandolini, ha vinto con 983 voti (49,37%) su appena 1991 voti validi, dimezzando quasi i voti rispetto al 2013; la ListaAutonomia per Ostra Vetere’, invece, sostenuta dalla Lega e da tutta la coalizione del centrodestra, ha ottenuto 764 voti (38,37%), raddoppiando i voti rispetto a quelli ottenuti nel 2013; infine, la lista-civetta-fiancheggiatrice ‘Agorà’, supportata ed eterodiretta dalla Lista di sinistra Pancotti-Memè, ha ottenuto solo 244 voti (12,25%). L’affluenza alle urne ha registrato, contrariamente alle aspettative, solo il 67,93%, un dato in netta controtendenza rispetto agli appuntamenti elettorali precedenti.

Fin qui i numeri, freddi e pochi, che offrono i contorni incontrovertibili di una fotografia elettorale, che ha visto protagonista, domenica scorsa, questo piccolo Comune chiamato ad eleggere i suoi rappresentanti in un clima tutt’altro che sereno, democratico e rispettoso.

Una campagna elettorale, quella imbastita dalla lista Agorà e dalla Lista Civica, dal contenuto politico e programmatico vuoto riguardo al futuro del paese. Soprattutto, perché entrambe, si sono sottratte volutamente al confronto, pure richiesto dalla lista Autonomia, su idee e soluzioni per la crescita di Ostra Vetere. Entrambe hanno scelto di condurre una campagna elettorale dai toni inaccettabili per un paese e una comunità, che avrebbero meritato un confronto su temi concreti e programmatici.

Rodolfo Pancotti e Giordano Rotatori, due facce della stessa medaglia, hanno scelto di schierarsi contro il cambiamento, il rinnovamento e la crescita. Due Liste, ma con la stessa matrice ideologica e politica, che hanno fatto finta, in campagna elettorale, di contrapporsi per ottenere, alla fine, lo stesso, unico obiettivo: ridare al paese una stabilità grigia, opaca ed anonima sulla scia del loro predecessore Luca Memè. Due Liste, che non hanno esitato a seminare menzogne e a fomentare divisioni tra la comunità e, allo stesso tempo, negare queste modalità, attribuendole a me, che, invece, non ho mai risposto alle provocazioni e mai ho insultato e sminuito i miei avversari.

In particolare, la Lista guidata da Pancotti non ha avuto alcuna remora nell’attribuire alla Lista ‘Autonomia per Ostra Vetere’ e al suo candidato sindaco qualsiasi nefandezza pur di ottenere consensi. Adesioni basate sugli insulti, sulla paura, sulle bugie e sulla infondatezza delle informazioni date agli elettori. Pancotti e i suoi supporters, solo per fare qualche esempio, hanno fatto un salto indietro nel tempo, soffermandosi sugli anni della mia Amministrazione (2004-2013) piuttosto che concentrarsi sul malgoverno e sull’immobilismo dell’Amministrazione Memè. Hanno parlato di tutto tranne del loro programma e delle loro proposte (forse perché inesistenti!) come se gli ultimi cinque anni non fossero mai esistiti.

Pancotti ha di fatto condiviso, tra le altre, la scelta di Memè di entrare nell’Unione, svendendo così il Comune di Ostra Vetere a quello di Senigallia. Ancor più grave, poi, è stata la mistificazione della verità, da parte sempre di Pancotti e di alcuni candidati della sua Lista, come aver accostato il commissariamento del Comune di Ostra Vetere del 2013 a quelli subìti da altri Comuni italiani per infiltrazioni mafiose. Una mistificazione costruita ad arte per offendere e denigrare la mia persona e il mio gruppo, ma che gli atti e i documenti ufficiali smentiscono puntualmente e rigorosamente. Probabilmente a Pancotti e alla sua Lista, la legge, le delibere, i regolamenti e gli atti ufficiali interessano poco!

La Lista ‘civetta-fiancheggiatrice’ guidata, invece, da Giordano Rotatori, legata sempre a quel centro-sinistra, a cui ha fatto e fa riferimento Pancotti e i suoi supporters, dopo quanto accaduto cinque anni fa, non hanno esitato a presentarsi in questa competizione elettorale consapevoli che non avrebbero mai avuto alcuna possibilità di vincere. E’ stato lo stesso Giordano Rotatori a scriverlo e a dichiararlo pubblicamente più volte. La verità, invece, che traspare e trasuda dai comportamenti tenuti da Rotatori, in questi trenta giorni, dimostra che egli e la sua Lista sono stati e sono la ‘stampella’ di Pancotti e del suo gruppo. E ciò ha relegato, per altri cinque anni, Ostra Vetere nell’angolo più profondo di questo territorio vallivo, senza più futuro e certezze.

La riprova di quanto accaduto in paese sono anche le parole pronunciate dal sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, che a scrutinio terminato, ha esultato per la vittoria di Pancotti e della Lista del PD, dichiarando che “L’Unione dei Comuni è salva!”. Da ciò si evince che l’affermazione della Lista ‘Autonomia per Ostra Vetere’ avrebbe minato e distrutto il futuro dell’Unione. Tant’è che lo stesso Mangialardi ha inviato ad Ostra Vetere, la notte dello scrutinio delle schede, il suo emissario, il super dirigente Maurizio Mandolini, a verificare che le operazioni si svolgessero con regolarità e imparzialità! Insomma, Senigallia, preoccupata dell’esito del voto, ha di fatto trattato Ostra Vetere come fosse un ‘protettorato’, una colonia della città costiera. Ecco per Mangialardi cosa significa Unione dei Comuni!

Due Liste, in poche parole, distinte e distanti dall’unica vera Lista supportata dalla Lega e dal centrodestra: quella di ‘Autonomia per Ostra Vetere’. Con un programma di governo vero e con le idee ben chiare su Unione dei Comuni, riqualificazione urbana, sviluppo e promozione del paese. La nostra Lista ha, fin dall’inizio, ribadito con determinazione la sua posizione contraria all’Unione imposta e voluta da Senigallia e, allo stesso tempo, ha elencato una serie di scelte e di soluzioni per consentire ad Ostra Vetere di dialogare da pari con gli altri comuni della valle e forse anche giocarsi delle carte per essere anche, in alcuni casi capofila di progetti di valorizzazione .

Ora, a distanza di qualche giorno dal voto, la nostra reazione non credo debba essere scomposta, tanto meno debole, ma decisamente forte e determinata. I consiglieri eletti della nostra Lista siederanno all’opposizione e non saranno la ‘stampella’ di alcuna maggioranza. La nostra sarà un’opposizione senza sconti. Chi ha vinto, governi; chi ha perso, controlli l’operato di chi amministra. Il nostro ruolo sarà, pertanto, quello di un’opposizione intransigente e dura. Chi ha vinto ha un programma, e se ne è capace lo attui e lo realizzi. Se non dovesse esserne capace, si dimetta. L’opposizione ha un proprio programma e non può, pertanto, condividerlo con la maggioranza, anche perché in campagna elettorale i programmi sono stati chiaramente tra loro contrapposti. La coerenza, prima di tutto, e da parte nostra vi sarà l’impegno ad evitare che il paese subisca l’incompetenza a governare di una maggioranza, che rappresenta la sterile continuità dell’Amministrazione Memè. L’opposizione è un ruolo istituzionale serio. Altrimenti, si è minoranza della maggioranza.

Ringrazio tutti gli elettori che mi hanno dato fiducia, ancora una volta. Come ringrazio tutti i candidati della Lista ‘Autonomia per Ostra Vetere’, che con me hanno condotto una campagna elettorale inappuntabile, leale e seria. Con idee, progetti e soluzioni per riportare Ostra Vetere ad essere protagonista del territorio e non una semplice comparsa.

Auguro alla città di Ostra Vetere e ai suoi i cittadini di non subire i medesimi metodi utilizzati in questa campagna elettorale nei miei confronti e verso i candidati della Lista ‘Autonomia per Ostra Vetere’: vessazioni, denigrazioni, bugie e minacce di ritorsioni.

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