Il programma di governo della lista “Autonomia per Ostra Vetere’
“Il primo capitolo è dedicato all'uscita dall'unione dei comuni con Senigallia: Ostra Vetere non è la periferia di nessuno”
La Lista ‘Autonomia per Ostra Vetere’ e il suo candidato a Sindaco Massimo Bello iniziano oggi la pubblicazione del loro ‘programma di governo’. Le linee-guida sono ampiamente illustrate in sei capitoli per offrire l’opportunità ai cittadini di esprimersi in modo consapevole.
Ostra Vetere libera, forte ed autonoma: uscita dall’Unione dei Comuni ‘La Terra della Marca Senone’ voluta da Senigallia. Ostra Vetere non è la periferia di nessuno, tanto meno uno dei quartieri dormitorio di Senigallia.
1. #NO all’Unione dei Comuni con Senigallia
Il nostro Programma di governo prevede l’uscita dall’Unione dei Comuni ‘La Terra della Marca Senone’ voluta da Senigallia e dal sindaco Mangialardi e dal Sindaco Memè perché Ostra Vetere deve, con orgoglio, riaffermare la propria identità e la propria autonomia:
-essere autonomi non significa isolarsi dal mondo, ma agire con pienezza dei poteri e delle facoltà;
-essere autonomi non significa chiudersi dentro le mura del proprio castello o borgo, ma aprirsi al mondo consapevoli delle proprie capacità e potenzialità;
-essere autonomi non significa non dialogare e non collaborare con gli altri, bensì farlo a parità di ruoli.
Ecco perché il #primo #atto della nostra Amministrazione sarà quello di #deliberare ufficialmente l’uscita dall’Unione dei Comuni.
Il nostro paese deve conservare la sua integrità ed autonomia amministrativa e, allo stesso tempo, deve essere capace a collaborare con tutti gli altri enti locali, provinciali, regionali e nazionali, mantenendo però la sua identità e i suoi poteri di governo e di decisione. Il nostro paese non deve e non può trasferire la titolarità dei suoi servizi e del suo bilancio a quell’inutile e vuoto contenitore politico dell’Unione dei Comuni voluto da Senigallia, con il solo fine di azzerare e svuotare l’autonomia decisionale di Ostra Vetere e delle altre realtà locali limitrofe.
Ostra Vetere non è obbligata, nemmeno dalla legge, a diventare ‘schiava’ o ‘satellite’ del Comune di Senigallia, bensì ha il dovere e il diritto di riprendersi totalmente la propria indipendenza amministrativa ed istituzionale, aiutando e sostenendo anche gli altri Comuni delle Valli del Misa e del Nevola, che vi hanno aderito, a fare altrettanto senza il consenso delle rispettive comunità cittadine.
Senigallia non deve e non può essere la ‘padrona’ di questa area comprensoriale, ma un’interlocutrice, con la quale Ostra Vetere – e gli altri enti – possano dialogare, seduti allo stesso tavolo e con pari dignità istituzionale. L’Unione dei Comuni voluta e creata da Senigallia – e approvata anche dall’attuale amministrazione Memè – è un semplicemente un inganno perpetrato alle spalle dei cittadini da chi non ha a cuore i legittimi interessi di Ostra Vetere, da chi vuole delegare le proprie responsabilità ad altri e da chi sa benissimo che tutto questo non porta alcun vantaggio concreto ai Comuni del comprensorio, tanto meno ad Ostra Vetere e alla sua popolazione.
Il nostro paese ha l’opportunità di gestire e di governare la sua comunità in modo autonomo, e allo stesso tempo di rapportarsi e di collaborare con tutti senza dover ‘svendere o regalare’ il proprio territorio e la propria libertà di agire e di decidere.
Il nostro programma di governo prevede, quindi, di uscire dall’Unione dei Comuni voluta da Senigallia e da coloro che attualmente amministrano il nostro paese (Giunta Memè e Lista civica per Ostra Vetere) perché tale Unione è innaturale, incoerente e vantaggiosa solo per la città di costiera.
Semmai sarebbe più consono e più pertinente riflettere e pensare come i paesi del comprensorio si possano unire – anche perché essi rappresentano un vasto territorio più omogeneo – per divenire insieme degli ottimi e forti interlocutori di Senigallia.
Qui non si tratta di essere aprioristicamente contrari all’istituto normativo dell’Unione, ma a questa Unione voluta da chi non ha a cuore gli interessi delle collettività dei Comuni delle Valli Misa-Nevola. Noi siamo contrari a questa ‘Unione dei Comuni’ perché essa è stata voluta e costruita ‘a tavolino’ da Senigallia e dal sindaco Mangialardi per mettere in silenzio e in ginocchio i Comuni del comprensorio vallivo, compreso il nostro, e per decidere il nostro futuro con la complicità dell’attuale Amministrazione Memè.
Questa Unione è solo un contenitore vuoto, innaturale e al suo interno ha una forte disomogeneità e un forte squilibrio, che penalizzano di fatto e in modo chiaro solo i piccoli Comuni, che ne fanno parte.
I Comuni delle Valli del Misa e del Nevola devono essere interlocutrici alla pari di Senigallia e non ‘schiave’ del Comune costiero. Senigallia non deve essere ‘padrona’ dei piccoli Comuni, ma interlocutrice privilegiata dei Comuni vallivi, compreso Ostra Vetere, che si trova in una posizione baricentrica e, quindi, strategica, in seno al territorio comprensoriale. E altrettanto lo devono essere i Comuni del comprensorio: interlocutori di Senigallia con pari dignità e ruoli. E per fare ciò non ci si può legare giuridicamente, e in termini strutturali, ad un Comune, Senigallia, regalando ad esso la sovranità e la titolarità dei nostri servizi e del nostro bilancio.
2. LE NOSTRE PROPOSTE sulle forme associative ed accordi organizzativi tra i Comuni del territorio per coordinare la gestione obbligatoria dei servizi, delle funzioni e delle attività locali. Accordi di Programma, Convenzioni e Protocolli d’Intesa per la cooperazione anche regionale, nazionale, europea ed internazionale.
Il nostro Programma di governo su questo punto è chiaro, puntuale e inequivocabile:
a) Il nostro Comune avvierà la procedura per uscire dall’Unione dei Comuni con Senigallia;
b) il nostro Comune, nello svolgimento delle funzioni e dei servizi di propria competenza, ricorrerà, ove necessario ed opportuno, a ‘forme associative e di cooperazione’ alternative previste dall’ordinamento giuridico per migliorare e potenziare le proprie capacità strutturali ed il suo operato, scegliendo i partners istituzionali secondo precisi ed adeguati criteri, nonché parametri e indici di efficienza, di efficacia e di vantaggio legati, di norma, alla dimensione e alla vicinanza territoriale;
c) il nostro Comune, nell’ambito dell’obbligo di esercitare in forma associata alcune funzioni fondamentali e nell’ambito altresì dell’ordinamento degli enti locali (T.U.E.L.), farà ricorso prevalentemente allo strumento ovvero all’istituto della Convenzione, nella quale il nostro ente non perde la titolarità dei servizi, funzioni e capitoli di bilancio, ma la cooperazione è limitata all’insorgere di diritti e obblighi reciproci e paritari; l’eventuale e possibile adesione di Ostra Vetere ad Unioni dei Comuni (nelle quali i singoli Comuni perdono la titolarità dei servizi e del bilancio) presenti sul territorio può avvenire solamente con quelle, in cui vi sia una condivisione certa ed una affinità incontrovertibile di esigenze e di finalità;
Il nostro Programma di governo, inoltre, prevede che:
a) la nuova Amministrazione esamini gli elementi ed il contenuto delle Convenzioni in vigore attualmente tra il Comune di Ostra Vetere ed altri enti limitrofi finalizzate al coordinamento funzionale di alcuni servizi comunali affinché vengano rimodulate e riformulate, ovvero gestite a vantaggio della nostra comunità, considerando che ad oggi tali Convenzioni, stipulate dall’Amministrazione Memè, non abbiano sortito gli effetti desiderati, a causa della disparità di trattamento e del forte squilibrio, che non hanno favorito, nel nostro territorio, efficacia ed efficienza dei servizi associati, come ad esempio quello della Polizia municipale, dell’urbanistica, delle Finanze e della Protezione civile;
b) la nuova Amministrazione ha il compito, quindi, di esaminare e, poi, di rimodulare, alla luce di quanto accaduto sino ad ora, finalità, durata, forme di consultazione, rapporti finanziari, diritti e obblighi reciproci e garanzie delle Convenzioni attualmente in vigore, trattandone il contenuto con pari dignità di ruolo rispetto agli altri partners.
Il nostro Programma di governo, infine, prevede che nell’ambito dell’ordinamento giuridico, il Comune possa utilizzare Convenzioni, Protocolli d’Intesa, Accordi di Programma, ovvero ulteriori forme e strumenti di cooperazione funzionale per creare progetti innovativi e di sviluppo del territorio su temi importanti per il bene della comunità e del tessuto economico, sociale, culturale e turistico. Tali forme di cooperazione possono svilupparsi e concretizzarsi attraverso rapporti di collaborazione con altri Comuni, Province, Regioni, Stato ed Unione europea, ovvero con qualsiasi ente pubblico e privato nazionale ed internazionale.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Valmisa.com e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!