Si è concluso il Giubileo celebrato a Serra de’ Conti in onore del Beato Gherardo
Numerosi gli eventi che hanno contraddistinto gli ultimi sei mesi
Si sono concluse a Serra de’ Conti, con una grande manifestazione presieduta da mons. Giancarlo Vecerrica vescovo emerito di Fabriano, le iniziative giubilari in onore del Patrono Beato Gherardo.
Avviato il 16 novembre 2017, anno 650mo dalla morte del Beato (1367 / 2017), con una liturgia celebrata da mons. Franco Manenti vescovo di Senigallia, il ciclo giubilare si è dipanato sino al maggio 2018 con una sequenza di appuntamenti al cui allestimento hanno concorso un apposito Comitato e la parrocchia di Santa Maria de Abbatissis retta da mons. Luciano Guerri, con il sostegno dell’amministrazione comunale, dell’Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore delle Marche e di altre espressioni associative del paese.
Tra gli eventi di maggior richiamo del Giubileo gherardiano, la cerimonia di apertura scandita dalla consegna del simbolico ‘cero pasquale’ da parte del sindaco Arduino Tassi e degli amministratori di Serra de’ Conti, in ossequio ad una tradizione antica, il Giubileo dei Malati promosso col concorso dell’Anteas -Associazione Nazionale Terza Età Attiva- e dell’Unitalsi e la partecipazione del vescovo emerito di Senigallia mons. Giuseppe Orlandoni, una serie di incontri di catechesi pastorale coordinati da mons. Franco Manenti e il ‘Giubileo delle Confraternite’, tenutosi poche settimane or sono.
Di notevole spessore culturale l’uscita di una nuova, documentata biografia del Beato scritta dall’insigne storico prof. Dario Cingolani con la collaborazione della dr.ssa Benedetta Montevecchi ed edita dall’Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore nelle Marche, presieduto da Bruno Massi, sotto l’egida de Il Lavoro Editoriale. Un’opera – presentata a Serra de’ Conti e di recente anche a Senigallia – che apre nuovi interessanti scenari di ricerca sulla vicenda terrena del santo monaco formatosi a Santa Croce di Sassoferrato e arrivato poi a Serra de’ Conti dove lasciò il segno incorrotto della sua santità scandita da miracoli tanto in vita quanto dopo la morte. Il prof. Cingolani formula infatti nuove documentate ipotesi sulla esatta collocazione cronologica della vicenda del Beato, ed indaga con lucidità e rigore anche tutti gli aspetti legati al sorgere e al progressivo affermarsi del culto gherardiano.
Altrettanto importante sul piano culturale la grande mostra di opere dell’artista camaldolese padre Tarcisio Generali (1904-1998). Organizzata dalla Parrocchia e dal Comitato per il Giubileo col supporto del Comune e di Unipol Sai Assicurazioni, la rassegna è stata curata dal critico d’arte Giovanni Gardini e ha documentato alcuni dei periodi più fervidi ed intensi della produzione artistica di padre Generali. Dell’artista camaldolese, originario di Fano, restano tra l’altro a Serra de’ Conti gli affreschi che decorano la cappella del Beato, ancora oggi mèta di tanti fedeli che affidano alla protezione di Gherardo la propria devozione e le proprie speranze.
da: Raoul Mancinelli
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