Crisi Bizzarri, senza una soluzione si prospetta la cessione dell’attività
La proprietà ha comunicato di voler licenziare i 110 lavoratori. Giancarli (PD): "La Regione sia più determinata"
“Ritengo che l’azione della Regione e del Consiglio regionale debba essere più determinata per salvare la Bizzarri Spa di Corinaldo e tutelare l’occupazione ed il tessuto economico-produttivo del territorio“. Così il consigliere Enzo Giancarli replica alla risposta dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, sulla crisi della Bizzarri, azienda che da 40 anni è nel settore del mobile. “Alla Bizzarri di Corinaldo – prosegue Giancarli – non ci sono stati in questi anni investimenti. Non ci sono stati da parte della proprietà scelte incisive per potenziare l’azienda. Oggi si rischia la chiusura e si licenzia. Allora assessore Bravi, l’imprenditore Bizzarri non può commuoversi come lei riferisce, ma se licenzia deve vergognarsi“.
Nell’ultimo incontro tra azienda e Regione, il titolare della Bizzarri ha infatti comunicato di voler licenziare i 110 lavoratori e cessare l’attività, ipotizzando vendita parziale o totale dello stabilimento. Dal 13 luglio, se non verrà trovato l’accordo tra le parti sociali, la competenza della vertenza passerà in mano alla Regione Marche. “Sono certo che faremo la nostra parte – aggiunge ancora Giancarli – e già la Regione, come emerso dall’intervento dell’assessore, ha avviato una fase di contatto con l’azienda, ma dobbiamo essere incisivi ed agire con maggiore decisione per trovare investimenti per questa realtà produttiva. Già tre anni fa – ricorda il consigliere – la Bizzarri aveva attraversato momenti di difficoltà, superati proprio grazie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti, organizzazioni datoriali, istituzioni, sindacati“.
A determinare la crisi della Bizzarri la decisione di Ikea, principale cliente dell’azienda, di non confermare il contratto con la realtà produttiva di Corinaldo che oltre ai 110 dipendenti diretti può contare su altrettanto personale dell’indotto che comprende anche i comuni di Castelleone di Suasa, Osta Vetere e Barbara.
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