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Novità agli scavi di S.Maria in Portuno a Corinaldo

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Madonna in Portuno CorinaldoAncor una volta emergono grandi novità dallo scavo archeologico della chiesa di Madonna del Piano: dell’antico monastero, anticamente noto come S. Maria in Portuno, si conosceva solo la chiesa ad unica navata, frutto probabilmente di un restauro di età rinascimentale. I nuovi scavi stanno ora mettendo in luce i resti della chiesa precedente, a tre navate: è stata d poco rinvenuta, infatti, una piccola abside poco al di sotto del piano di campagna, con un profilo poligonale all’esterno (5 lati) e semicircolare all’interno

L’aspetto complessivo dell’antica chiesa, dunque, diventa quello di una grande basilica a 3 navate, con abside maggiore al centro e due minori, tutti poligonali all’esterno. E si tratta di un dato importante: il profilo poligonale delle strutture absidali, infatti, è una “moda” proveniente da Costantinopoli, che si diffonde per un lungo periodo nei territori dell’Italia bizantina (il famoso “Esarcato”, di cui faceva parte anche la cd. “Pentapoli”, che comprendeva le città di Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia ed Ancona).
Difficile per ora dare delle cronologie certe: di sicuro questa “moda” dell’abside poligonale parte dall’età di Giustiniano (l’imperatore che promuove la riconquista dell’Italia occupata dagli Ostrogoti e che scatena la cd. “guerra greco-gotica” tra il 535 e il 553 d.C.) e arriva fino alle ricostruzioni di età romanica (XI-XII secolo), dimostrando così il grande successo di questo modo di concepire l’esterno dell’edificio religioso.
L’antica chiesa di S. Maria in Portuno si sta rivelando, ancora una volta, un grande scrigno di tesori: un ulteriore ritrovamento, da poco effettuato, è rappresentato dalla tomba di un importante personaggio rinvenuta sempre all’interno della piccola navata appena rinvenuta: si tratta di una tomba in muratura (l’unica tra quelle rinvenute nel cimitero intorno alla chiesa), posta in un luogo protetto e particolarmente sacro (nei pressi della cripta). Allo stato attuale, per ora a livello di suggestione, potremmo identificare questa sepoltura con la deposizione del martire Arsenio, di cui ci parla lo storico corinaldese Vincenzo Maria Cimarelli alla metà del 1600: “molte reliquie de’ Santi sotto il pavimento del Tempio suddetto (S. Maria del Piano) riposino, e specialmente il corpo di un Martire che dal medesimo volgo chiamato viene Arsenio…”.

La chiesa della Madonna del Piano di Corinaldo (e gli scavi ivi condotti) tornano dunque ad assolvere ad un funzione di promozione e diffusione della cultura antica: grazie alla collaborazione tra il Parroco, don Umberto Mattioli, il Sindaco, Livio Scattolini (e tutta l’Amministrazione comunale), la Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna (che conduce gli scavi) la chiesa è diventata anche un centro per lo studio delle antiche tradizioni: il prossimo martedì, 8 luglio alle ore 21,15, si terrà la seconda delle conferenze serali del ciclo: “Paganesimo e cristianesimo: continuità o cesura col mondo antico?, tenute dal dott. Giuseppe Lepore dell’Università di Bologna; il titolo della nuova conferenza sarà: “La morte: il rituale funerario antico e le sopravvivenze in età moderna”, con la partecipazione dell’arch. Ettore Montesi in qualità di controrelatore.

dal Comune di Corinaldo
www.corinaldo.it

Redazione Valmisa
Pubblicato Giovedì 3 luglio, 2008 
alle ore 15:42
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