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Molestie sessuali e avances a una minorenne: pensionato a processo

Si è svolta l'udienza al tribunale di Ancona, sentenza attesa per il 3 maggio

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Si è tenuta mercoledì 19 aprile, ad Ancona, l’udienza del processo a carico di un 68enne di Barbara imputato con l’accusa di prostituzione minorile per episodi relativi al 2012. Una giovane di origini nordafricane e la sua famiglia si sono costituite parte civile nel processo scaturito dai racconti che lo stesso avrebbe diffuso ad alcuni conoscenti su rapporti sessuali con la ragazza, allora 15enne. Rapporti in realtà mai consumati, ma di cui l’uomo si sarebbe – per così dire – vantato di fronte persino a un carabiniere.

Il pensionato, vicino di casa della giovane, incontrava più volte in strada e nei pressi di casa la ragazzina e le offrì lavoro come badante: in realtà – ha testimoniato in aula la giovane ora maggiorenne – cercava solo compagnia e aveva tentato degli approcci sessuali espliciti. Le particolari richieste dell’uomo, a sfondo sessuale, avvennero mentre le pagava i lavoretti domestici con regali e ricariche telefoniche: dalle avances sessuali esplicitate più volte, però, non sono mai arrivati a consumare un rapporto. Proprio dal rifiuto, l’uomo sarebbe passato poi a diffondere una presunta relazione con la giovane e da lì è scattata l’indagine. La relazione sarebbe stata inizialmente confermata dall’uomo addirittura agli assistenti sociali che si erano occupati del caso: la ragazza era stata quindi costretta a lasciare la propria abitazione per il pericolo che potessero verificarsi gravi episodi.

La circostanza è stata ribadita sia dalla ragazza, assistita dall’avvocato Michele Liuti, sia dall’imputato stesso, rappresentato dall’avvocato Mauro Diamantini: in particolare il 68enne ha ritrattato i suoi racconti di fronte al giudice del tribunale di Ancona.
Durante l’udienza sono stati sentiti i teste della parte civile, tra cui i genitori che hanno confermato alcuni episodi raccontati a loro dalla figlia e un episodio di cui la madre sarebbe stata testimone diretta: l’uomo, dopo aver chiamato la giovane ad alta voce, si sarebbe denudato dal terrazzo e sarebbe stato visto anche dalla genitrice.

La giovane e la sua famiglia contestano quindi all’uomo la continuazione delle molestie sessuali, messe in atto in casa e non solo anche davanti agli stessi genitori della ragazza: la richiesta risarcitoria è di 10mila euro. La prossima udienza è stata fissata per il 3 maggio 2017, quando verrà ascoltata la difesa e potrebbe giungersi alla sentenza di primo grado. La difesa ha già contestato una videoregistrazione effettuata a suo tempo dai Carabinieri, in cui l’uomo avrebbe confermato i rapporti intimi con la giovane, che in realtà, però, non si sono mai consumati.

 

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