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Gli artiglieri di Corinaldo in festa

Le FOTO della ricorrenza di Santa Barbara celebrata in zona Nevola dove insiste un'edicola dedicata alla patrona

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Il corteo a Corinaldo per la ricorrenza di Santa Barbara, patrona degli artiglieri

Lo scorso 11 dicembre, la sezione di Corinaldo “Ciro Perugini” dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia ha festeggiato in zona Nevola la sua patrona santa Barbara, venerata nell’edicola che il consiglio direttivo di sezione ha ristrutturato in ogni sua parte.

Una celebrazione molto sentita e partecipata che ha avuto inizio con la messa, officiata dal parroco don Giuseppe Bartera. Tra gli altri, erano presenti il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, il sindaco di Castelleone di Suasa Carlo Manfredi, il delegato regionale A.N.Arft.l., Cav. Art. Aurelio Maccioni, il presidente provinciale C.le. Magg. Art. Roberto Renani, esponenti dell’Arma dei Carabinieri, i presidenti delle sezioni Artiglieri dei paesi limitrofi e numerose altre persone.La messa a Corinaldo per la ricorrenza di Santa Barbara, patrona degli artiglieri

Dopo la messa, è stata recitata la “Preghiera dell’Artigliere”. A cui, subito dopo, ha fatto seguito un corteo in direzione dell’edicola. Dove hanno avuto luogo l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro, riti accompagnati rispettivamente dall’inno nazionale “Fratelli d’Italia” e dal “Silenzio Fuori Ordinanza”; canti accompagnati dal suadente suono della tromba del M° Michele Samory.

Il comizio a Corinaldo per la ricorrenza di Santa Barbara, patrona degli artiglieriSuccessivamente, a turno, hanno preso la parola Mauro Saltarelli, presidente di sezione, e i sindaci Principi e Manfredi. E non poteva nemmeno mancare un racconto che ha riportato indietro di quasi settant’anni tutti i presenti. L’ing. Marcello Lenci, ex residente della zona Nevola, ha ricordato un avvenimento datato 1944: un tentativo dei tedeschi atto a impedire il transito degli alleati, facendo esplodere ogni passaggio e ponte. Fortunatamente, però, la manovra teutonica non funzionò a dovere e lo zio dell’ing. Lenci, il signor Beniamino, fece incidere proprio l’edicola, a dimostrazione della grazia ricevuta. La mattinata si è conclusa infine con un pranzo a cui hanno preso parte tantissime persone.

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