Anniversario del martirio di Santa Maria Goretti, celebrazioni a Corinaldo
La giovane fu uccisa all'età di 11 anni nel 1902
In occasione del 114esimo anniversario del martirio di Santa Maria Goretti, il Santuario Diocesano dedicato alla santa di Corinaldo, ora anche Santuario del Perdono – Chiesa Giubilare, organizza la “Festa di S. Maria Goretti, con una serie di appuntamenti a carattere religiosi.
Dopo le varie iniziative di mercoledì 6 luglio, da giovedì 7 a sabato 9 luglio il programma prevede i seguenti avvenimenti: tutte le tre mattine, con inizio alle 7.30, avrà luogo una S. Messa. Le serate, invece, hanno in cartellone i seguenti appuntamenti: giovedì 7, alle ore 21, sarà celebrata una S. Messa da don Giacomo Bettini con, a seguire, l’Adorazione Eucaristica; venerdì 8, sempre con inizio alle 21, verrà celebrata una S. Messa da don Aldo Piegiovanni, Vicario di Corinaldo – Mondolfo; sabato 9, con inizio alle 18.30, verrà celebrata una S. Messa da Mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi.
Domenica 10 luglio la festa solenne. Alle 8.30, alle 10, alle 11.15, alle 21 sono previste le SS. Messe, celebrate rispettivamente da don Fabrizio, animatore del Santuario; dal Can.co Giancarlo Cicetti, parroco della Cattedrale di Senigallia; da don Franco Morico, ex Rettore del Santuario; e, alle 21, da Mons. Giuseppe Orlandoni, con la Solenne Concelebrazione che sarà animata dal Coro Parrocchiale “S. Maria Goretti”. Seguirà, nel centro storico, la Processione con la “Insigne Reliquia”. Alla Processione presterà servizio la Banda Cittadina diretta dal maestro Giovanni Frulla.
“Una cosa che tengo a sottolineare – commenta al riguardo don Giuseppe Bartera – riguarda il discorso che papa Francesco ha tenuto in occasione dell’Angelus, domenica 3 luglio. In una circostanza, il papa della Chiesa Cattolica ha fatto riferimento a santa Maria Goretti come simbolo del perdono. Perdono che, unito a quello di mamma Assunta (la madre di Maria), contribuì sicuramente a far redimere l’assassino di Marietta, il Serenelli. E a convertirlo a nuova vita, naturalmente dopo aver scontato il suo debito per quanto di atroce aveva commesso”.
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