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Serra de’ Conti: spediti verso l’acquisto del monastero

Sottoscritto un protocollo d'intesa con la proprietà della struttura che potrebbe ospitare percorsi culturali ed economici innovativi

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Il monastero di S.Maria Maddalena di Serra de' Conti

L’acquisto del Monastero di S. Maria Maddalena da parte del Comune di Serra de’ Conti sta avviandosi verso una prospettiva concreta, sia sul piano della programmazione del bilancio comunale sia sul piano del possibile utilizzo a favore della comunità e del territorio.

A seguito di un percorso pubblico partecipato e trasparente fatto di convegni (es. 19 settembre 2015), incontri pubblici (es. 7 ottobre u.s.), iniziative culturali (es. 12 dicembre u.s.), corsi di formazione (es. su tessitura e ricamo), visite presso strutture similari in diverse parti d’Italia (es. Abbazia di Farfa, Sacra di S. Michele), adeguate informative alle autorità competenti quali le soprintendenze, il segretariato regionale dei beni culturali, la prefettura e la stessa Regione Marche, si è giunti alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la proprietà, in data 11 maggio 2016, per l’avvio della transazione relativa al complesso monastico.

Come hanno potuto verificare i moltissimi visitatori in occasione delle iniziative più recenti, come le “Giornate del FAI” del 19 e 20 marzo e “Conoscere il Monastero” dell’8 maggio scorso, la struttura edilizia è in ottimo stato di conservazione, quindi direttamente fruibile già adesso ed è stata avviata la programmazione delle attività per la rifunzionalizzazione.

Quanto all’utilizzo della struttura, tenuto conto delle ipotesi già emerse nel 2015 si può facilmente pensare ad un’estensione del Museo delle Arti Monastiche, per arricchire il fascino della proposta museale con la visita al Refettorio del ‘500, alle Cucine e alla Sala del Capitolo, solo per fare alcuni esempi. Appare inoltre molto interessante una lettura innovativa della struttura come “laboratorio delle idee” sulla vita quotidiana che si è svolta nel monastero per oltre cinque secoli, che raccontano delle attività e delle relazioni con la comunità locale e con il nostro territorio, attraverso produzioni alimentari (dolci, marmellate, conserve, salumi, ecc.), artigianali (tessitura, ricamo, decorazione, artigianato artistico, ecc.) e agricole (olio, vino, cereali, ortaggi, ecc.), le quali potrebbero costituire uno stimolo e un’opportunità per i nostri imprenditori, per rivitalizzare il centro storico e fornire nuove idee al settore manifatturiero e per l’innovazione nell’economia locale.

Peraltro, su queste prospettive, abbiamo trovato l’interesse e il sostegno delle associazioni dei produttori agricoli e del settore artigiano che potranno contribuire alla definizione di un progetto che intende mantenere uno stretto rapporto tra storia, economia e rilancio dello sviluppo, nel rispetto della spiritualità e dell’identità culturale del luogo. In questo percorso, oltre che con le associazioni di categoria e le associazioni culturali, sarà avviato un confronto diretto con tutti i soggetti interessati (produttori, commercianti, istituzioni locali, parrocchia, esperti, ecc.), in modo da sviluppare un intenso dialogo sulle idee e sul futuro della comunità.

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