Guardare al futuro tornando all’antico: ad Ostra apre la “Bottega del Calzolaio”
"Perché riparare ha la sua grande dignità"
Si guarda al futuro tornando all’antico. E’ la storia di Roberta Ronconi, 35enne originaria di Jesi che si appresta a tuffarsi in una nuova sfida professionale: aprire una bottega da calzolaio ad Ostra. Un mestiere ‘antico’ che potrebbe essere inserito nelle specie (lavorative) in via di estinzione, ma che diventa in questo caso il propulsore per cercare di invertire la tendenza di un mercato del lavoro sempre più stagnante, soprattutto per i giovani.
“Sin da ragazzina ho pensato di voler diventare un’artigiana – racconta Roberta – forse per questo ho intrapreso un corso di studi accademici a Macerata per Restauri Pittorici, e fortunatamente ho potuto lavorare in questo settore per diversi anni. Per costruirmi un futuro, complice anche la precarietà del mondo del lavoro attuale, ho deciso di puntare su qualcosa di più concreto: martello, chiodi ed incudine, pelli, cuoia sono frutto delle nostre terre, delle produzioni tradizionali, e ripararli, dare loro una nuova vita, mi è sembrata la strada giusta… così sono ritornata alla vecchia gavetta. Per un anno un esperto calzolaio jesino ha accettato di farmi da maestro e mi ha dato l’opportunità di realizzare un sogno”.
“Per me il ritorno delle botteghe vuol dire ritrovare il rispetto delle cose e del lavoro, accantonando l’idea dell’usa e getta che ha riempito i nostri stili di vita e le nostre discariche; riappropriarsi del concetto di ‘riparazione’, ovvero dare nuova vita agli oggetto di qualità, creare con i clienti delle sinergie nuove, mettono in atto una ricerca che porta all’uso di materiali meno inquinanti che rispettano il territorio”.
“Per me Ostra è stata una scelta forse anche affettiva – racconta Roberta – Nel 2002 seguendo qui un corso di Restauro ho avuto l’opportunità di giungere a lavorare nel Montefeltro per una bottega restauri patrocinata dalla sovrintendenza, ed ora, mi sembrava giusto ricambiare il favore… in fondo se ho allenato le mie capacità artigiane è proprio grazie a quell’esordio. Poi, mi sembrava bello poter realizzare il vecchio concetto di casa bottega, perciò tutta la mia famiglia mi ha seguito e ci siamo trasferiti qui, per ritornare ad una gestione del tempo più umana: casa, scuola, bottega”.
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