Ad Ostra l’opera “La Serva Padrona” di Giovan Battista Pergolesi
Domenica 13 marzo la musica operistica protagonista in una cornice d'eccezione
A Ostra, domenica 13 marzo, alle ore 18.30, in una cornice d’eccezione (l’atrio d’ingresso di Palazzo Pericoli), verrà eseguita l’operina “La Serva Padrona” di Giovan Battista Pergolesi: l’iniziativa, promossa dal gruppo FAI Senigallia, è un’occasione privilegiata per far conoscere l’attività del FAI, che da oltre quarant’anni si occupa di difendere, valorizzare e promuovere il patrimonio storico e artistico del nostro Paese.
Ostra si prepara anche a celebrare, nel fine settimana del 19 e 20 marzo, le “Giornate FAI di Primavera”, insieme ad oltre 350 Comuni italiani:
“La Serva padrona” è un anticipo di quella bellezza che è sempre protagonista delle iniziative FAI, questa volta declinata nelle tonalità della musica operistica e nelle linee dell’architettura settecentesca. Lo spazio che accoglierà l’esecuzione è, infatti, l’atrio di Palazzo Pericoli, uno dei più imponenti palazzi gentilizi, che costellano il centro storico di Ostra. L’operina fin dalla prima rappresentazione si guadagnò una fama straordinaria e mai tramontata; considerata il capostipite dell’opera buffa, resta una delle opere più amate tra i capolavori prodotti dal genio del giovane Pergolesi, assolutamente attuale per l’incisività con cui il compositore caratterizza i suoi personaggi, affidando agli strumenti il compito di esibire ora l’impertinente intraprendenza della servetta Serpina, ora l’impacciata indecisione di Uberto, scapolo impenitente, ora gli infuocati battibecchi dei due.
Nella versione che proponiamo ad Ostra i panni dei protagonisti sono indossati dal soprano Serena Api, giovanissima artista dalla voce elegante e dolcissima, e dal basso Roberto Ripesi, straordinario “animale da palcoscenico”, che in più di una critica è stato definito “il numero uno dei bassi buffi”.
I ruoli richiedono, oltre ad indiscusse qualità vocali e ad una rara capacità nel rendere il fraseggio, anche una notevole attitudine attoriale, indispensabile per offrire al pubblico integra tutta la vis comica del testo. I due , a turno, si avvalgono dei servizi di Vespone, un servo muto, il mimo Renzo Ripesi, che accentua gli esiti esilaranti della vicenda. La partitura è affidata ai maestri musicisti del quartetto “I Cameristi del Montefeltro”, accompagnati al pianoforte da Silvia Ercolani.
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