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La cultura regge l’impatto della crisi a Serra de’ Conti

Dopo un periodo di calo, tornano a crescere gli ingressi al Museo delle Arti Monastiche, ma serve una promozione condivisa

Il Museo delle Arti Monastiche di Serra de' Conti - esterno

I musei e i luoghi della cultura sono diventati servizi essenziali, grazie alla conversione in legge del cosiddetto d.l. “Colosseo”, avvenuta pochi mesi fa. Nonostante questo importante riconoscimento abbia riportato all’attenzione la necessità di tutelare e valorizzare i nostri beni culturali, diversi rapporti statistici indicano, a livello nazionale, un lieve calo delle presenze in particolare nelle realtà distanti dalle città d’arte e dai principali siti turistici.

A seguito della crisi economica, come per la spesa delle famiglie, anche nella fruizione culturale si assiste ad un’inversione di tendenza rispetto ai decenni di crescita del passato.
Il confronto a livello europeo ci vede al di sotto della media per quanto riguarda la fruizione di teatri, concerti e cinema. Rispetto alla frequentazione dei musei, vi si reca almeno una volta l’anno il 30% degli italiani contro il 52% degli inglesi, il 44% dei tedeschi e il 39% dei francesi.

Per quanto riguarda la nostra comunità, si può osservare che l’andamento degli ingressi al Museo delle Arti Monastiche nel periodo 2010-2015 è in controtendenza: netto calo nel triennio dal 2010 al 2012 (da 1.450 presenze a 820 circa) ed una ripresa che fa oscillare gli ingressi, dal 2013 al 2015, tra 1200 e 1400 presenze. Se guardiamo i numeri più in dettaglio si possono però osservare altri dati interessanti: ad es. oltre 400 gratuità nel 2010 che sono scese sotto 100 nel 2015; i biglietti interi sono saliti da 200 nel primo periodo a 240 circa nel 2015; i gruppi familiari da circa 50 sono pressoché raddoppiati nel periodo più recente.

Possiamo ritenerci soddisfatti di questi dati, considerate le problematiche di tipo generale quali: le minori risorse a disposizione delle scuole, che hanno drasticamente ridotto le “uscite” dei loro allievi; il calo dei consumi che incide negativamente su tutte le attività culturali (cinema, teatri, musei, ecc.), la chiusura del Monastero nel 2011 che ha avuto effetti molto negativi sul Museo delle Arti Monastiche. Si tratta quindi di fenomeni di ampia portata, difficilmente controllabili dai Comuni e dal Sistema Museale (che gestisce la nostra struttura da anni).

Crediamo sia fondamentale l’interazione con il territorio, la promozione condivisa con le comunità locali volta a favorire la collaborazione tra musei, biblioteche, eventi culturali, luoghi di studio e d’incontro, concerti, ecc.
E’ in questa direzione che l’Amministrazione si è orientata da diversi anni, organizzando all’interno del Museo iniziative culturali, presentazioni di libri e spettacoli.

Infatti, è con un’azione attenta e una prospettiva di lungo periodo che si promuovono le attività culturali e turistiche, specialmente in un periodo storico di crisi come l’attuale; in questo senso, va ricordato che il Comune ha appena aderito al Consorzio turistico Esino-Frasassi (peraltro, con deliberazione consiliare all’unanimità), che associa oltre un centinaio di soggetti, prevalentemente strutture ricettive e turistiche.

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