Tentato omicidio di Corinaldo: Mattia Morganti incapace di intendere e volere
Il legale dell'imputato per l'aggressione al nonno Giuseppe Manoni, chiede il rito abbreviato
Mattia Morganti, il trentunenne di Corinaldo che nel novembre 2015 aggredì con alcune martellate in testa il nonno Giuseppe Manoni, 74 anni, sarebbe incapace di intendere e volere.
Così ha accertato lo psichiatra Massimo Melchiorre, perito nominato dal Gip Antonella Marrone: in seguito alla perizia che ha testimoniato la presenza di una forma psicotica, l’attuale avvocato di Morganti – da allora rinchiuso nel carcere di Montacuto dopo essere stato arrestato dai Carabinieri – Francesco Nucera, ha chiesto che l’imputato venga giudicato con rito abbreviato.
Fissata per il 14 marzo l’udienza davanti al Gup.
Il pm aveva chiesto il rito immediato, considerato che Morganti – al quale è contestato il tentato omicidio aggravato dal legame di parentela, da futili motivi e da premeditazione – aveva confessato l’aggressione.
Giuseppe Manoni, dopo essere rimasto a lungo in coma, non si trova più in pericolo di vita, ma ha comunque riportato gravi danni dalle martellate subite.
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