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Barbara: Giuseppe Orlandoni ha benedetto la prima lapide per i bambini non nati

E' il primo esempio nelle Marche

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Bambini non nati-lapide a Barbara

Il progetto realizzato da Mons. Umberto Mattioli al fine di continuare l’opera di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII è ora realtà.

E’ stata infatti scoperta al Cimitero comunale di Barbara e contestualmente benedetta dal Vescovo Mons. Giuseppe Orlandoni, la prima lapide delle Marche dedicata alla memoria dei bambini non nati.

Il gesto di Barbara ha inteso onorare il ricordo di coloro che non hanno potuto dare un nome e una degna sepoltura al frutto del loro amore. Il pensiero è andato anche alle disperate decisioni di tutte quelle persone che, grazie al Giubileo dedicato alla Misericordia, avranno un’ulteriore occasione di accoglienza, serenità e conforto.

La presenza di tanti giovani e delle mamme che, nel silenzio del loro personale dolore, hanno certificato la validità dell’iniziativa che rappresenta un esempio da imitare in futuro.

Il Sindaco e l’amministrazione comunale del comune dell’hinterland senigalliese hanno dato piena disponibilità e collaborazione per la riuscita dell’opera testimoniando la possibilità di ripeterla in ogni comune. Un delegato della Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini è intervenuto ricordando l’importanza della lapide per  la promozione della dignità e del rispetto della vita umana sin dal concepimento. La celebrazione è stata animata dalla dott.ssa Carla Fabini con la preziosa collaborazione del Movimento per la Vita rappresentato dal prof. Lino Crucini.

L’iniziativa di Barbara riguarda un tema sempre attuale che è stato oggetto anche di una recentissima riflessione in sede istituzionale. Esattamente il 10 novembre scorso – giorno di Sant’Oreste martire ed onomastico del Servo di Dio don Oreste Benzi – la Regione Marche, all’unanimità, ha definitivamente approvato la modifica al Regolamento per le attività funebri e cimiteriali al fine di riconoscere il diritto di sepoltura al feto non nato. Si prevede infatti l’obbligo per l’Anagrafe sanitaria unica regionale e per le Aziende ospedaliere di informare circa la normativa i genitori del figlio morto prima di nascere.

Il provvedimento offre anche la libera possibilità di scrivere sulla tomba i nomi dei genitori e quello che avrebbero voluto dare al figlio, riconoscendo finalmente che anche quello prenatale è un lutto da rispettare.

 

Dagli Organizzatori

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